fant)a(smatico - anno XXVIII - n.120 
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Severo Lutrario
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EMERALD - 1
Parte Prima
 
Ardo di sete e mi consumo
Or via
ch'io beva della fonte perenne
a destra
là dov'è il cipresso
Chi sei tu?
Donde sei?
Figlio di Geo son io
e di Uranòs stellato

(laminetta funeraria orfica
ritr. 1893 Eleutherna - Creta)

EMERALD: terzo pianeta della stella Uraneo
(Jµ6^ - 70X/-12Y/48Z/34 par/sec)
Gravità 0.923
temperatura media 291 °K
rotazione 22.476 ore standard
tempo di rivoluzione 392 giorni e 13 ore pari a 367
giorni e 14,57 ore standard
atmosfera tipo terrestre
FATTORE HOLTZEN O.945
esplorazione: 21.9 standard 2267
concessione: Mines & Stars Co. (2353)
Inizio colonizzazione: 2357
(dalla "Scheda informativa" della Marina della Confederazione - anno 2382)

Ora che l'astronave s'era interposta tra Uraneo e il pianeta, Emerald appariva come una gemma incastonata nel panno scuro degli spazi siderali.
- Suggestivo, non è vero? - Mister Ciang, l'ometto dagli zigomi sporgenti lo riscosse dai propri pensieri con la sua voce dall'accento cantilenante - L'effetto dallo spazio è stupefacente. Peccato che dalla superficie lo sia un po' meno. Mi chiederà il perché signor? ...
- Temple. Arthur Temple.
- Signor Temple. Verde, null'altro che sfumature di verde: tempo due giorni e ne avrà piene le tasche, glielo garantisco. Cielo verde screziato di nubi d'un verde cupo che si congiungono all'orizzonte con un mare verde brillante o con le vette di verdi montagne spruzzate di neve - indovini un po' - verde. Una nausea, le garantisco che non si vomita solo per il terrore che anche il vomito sia verde, - sorrise - Lei è convinto che io stia esagerando. Sono della compagnia mineraria ed ogni anno standard vengo per un'ispezione. E lei, come mai arriva a Emerald?
- Archeologia.
- Archeologia? Su Emerald? - Il signor Ciang allungò il collo per osservarlo in viso - Ma a quanto mi risulta il pianeta è stato colonizzato da non più di venticinque anni e non vi è alcuna traccia di civiltà indigene.
- Altrimenti voi sareste i primi ad essere informati, non è vero, signor Ciang?
- La prego di non considerare le nostre due attività in contrapposizione, signor Temple. La compagnia è consapevole delle leggi della Confederazione.
- Si rassicuri, sono qui per incontrare un collega - Arthur prese ad ostentare un esclusivo interesse per l'insolito panorama spaziale sperando che il signor Ciang si ritirasse in buon ordine.
- Non crede anche lei, signor Temple - riprese invece il signor Ciang con una vena di ossequiosa petulanza, o almeno tale l'avvertì Arthur - che la monocultura economica sia l'unico strumento realistico per una colonizzazione nella fase iniziale?
- Non sono un esperto in economia - si schernì Arthur.
- Ma converrà con me che i costi dei viaggi e dei trasporti interstellari sono tali da rendere più che legittimo l'esclusivismo economico...
- Intende quel che di fatto fa la Confederazione affidando ad una compagnia come la sua la totale gestione di un pianeta?
- Ma solo fin tanto che le strutture del pianeta non divengano autosufficienti.
- E nell'attesa, società come la sua, signor Ciang, incamerano profitti astronomici.
- Anche i costi lo sono, signor Temple. Nella fase pionieristica, come quella in cui si trova Emerald, chi e come dovrebbe sobbarcarsi i costi per il trasporto di decine di migliaia di entusiasti, disperati e sognatori dai più sperduti angoli della Confederazione, come potrebbe qualche centinaio di migliaia di coloni rendere tecnologicamente autosufficiente il pianeta?
- Mi sta dicendo che la Mines & Stars è un'organizzazione filantropica?
- Gli immensi giacimenti di metalli pesanti di Emerald sono un adeguato incentivo per la compagnia, signor Temple - rispose sorridendo il signor Ciang - Mi permetta di diffidare di incentivi più altruistici o forse semplicemente più nascosti.
- Le ho già detto di non intendermi di economia, signor Ciang. Ma da profano, se vuole da studioso di cose inutili come è la storia...
- La prego di non attribuirmi una simile frivolezza - lo interruppe il signor Ciang.
- Ma si figuri, sono io che sentendola parlare mi domando in quale razionale e perfettamente ragionevole formula economica sia possibile collocare la spesa d'una spedizione archeologica. Sfruttamento turistico del sito? Indotto editoriale e universitario che su se stesso, come una sorta di uroboro finisce per creare un circuito virtuoso e virtuale che ...
- Non si prenda gioco di me.
- Non è mia intenzione, signor Ciang. Ma poco fa mi sono venuti in mente ... direi quasi che ne abbia sentito la protesta nelle orecchie - quelle decine di pianeti esplorati e abbandonati in questi tre secoli di nostri vagabondaggi nel cosmo. Pianeti abitabili, più o meno gradevoli, dal fattore Holtzen tanto alto da costituire da solo un irresistibile spot pubblicitario ...
- Emerald ha un fattore altissimo, 0.945, prossimo all'unità e se si esclude questo curioso ma fisiologicamente innocuo viraggio al verde della luce ...
- Ma quanti Emerald sono stati scartati perché non erano altrettanto allettanti per i profitti immediati di questa o quella compagnia?
- Non si può prescindere dal rapporto costi/benefici - scosse la testa il signor Ciang.
- Mi spiace, ma non possiamo capirci, mio caro signore - sospirò Arthur - Vede, lei sembra affetto da quella malformazione degli occhi che se non erro un tempo si chiamava miopia e non consentiva di vedere le cose lontane, mentre io, da buon storico, sembro affetto dalla malattia contraria, la presbiopia, e non riesco a vedere le cose vicine. Lei si preoccupa di chiudere il bilancio in pareggio ogni sera - mi perdoni l'ardire di questa rozza metafora economica - mentre io, sarà perché per mestiere mi son scelto d'andare a spulciare i bilanci delle aziende cessate, sono interessato tutt'al più al bilancio annuale, anche se, a dire il vero, di bilanci non me ne frega niente, e comunque - continuò fermando le proteste dell'interlocutore - il condizionare all'immediato ritorno economico l'avvio di un processo di colonizzazione che nel futuro potrebbe apportare incalcolabili ricchezze ideali, mentali ed anche economiche all'intera umanità attraverso la complessità e la diversità di un'intera società umana, non è semplicemente economicistico, rozzo, innaturale, ingiusto. E' fondamentalmente stupido.
Il sorriso del signor Ciang si spense e questi dopo un cenno di formale inchino si ritirò.
Arthur si rimproverò d'aver perduto la pazienza, ma con sollievo poté tornare ai propri pensieri e all'enigma che era alla base di quel suo viaggio.
La sua sorpresa era stata grande quando aveva ricevuto a New Yale quello strano messaggio di Jhob Crhistiansen, il suo amico e collega all'Istituto di Archeologia dell'università, un biglietto sibillino: "Ho trovato la torre nell'uovo di Phanes", e poi quel testo di una laminetta funeraria orfica dell'antica Grecia di Terra, il pianeta originario da cui l'umanità s'era affrancata due secoli prima colonizzando già, al momento, una ventina di pianeti.
Una sorpresa la sua, che considerava come genialità l'apparente stravaganza dell'amico, che era stata sufficiente a convincerlo ad imbarcarsi in quell'impresa che al momento appariva senza un capo ed una coda.

Lo spazioporto di Emerald City, le cui strutture in poco o nulla si differenziavano dalla spartana architettura di primo insediamento, si trovava nella zona temperata, al centro d'un ampio golfo della costa occidentale del grande continente, Pangea, che da solo rappresentava una buona metà dell'intero pianeta e di fatto la totalità delle sue terre emerse.
Trasportato nel vasto terminal "passeggeri", s'avvio alle cabine doganali d'identificazione con il disagio tipico del viaggiatore occasionale.
L'attesa fu solo di un attimo, poi la porta si rivelò scorrendo sulla sinistra
- Prego s'accomodi - la voce digitalizzata dell'unità di controllo parve soccorrere la sua indecisione.
Arthur entrò e la porta si richiuse alle sue spalle.
- Prego si sieda.
Arthur si sedette inquieto.
- Nome
- Arthur Temple
Lievi ronzii gli rivelarono che le macchine esperivano sommessamente gli accertamenti e i rilievi previsti
- Pianeta e data standard di nascita
- Terra 3.1.2344
- Provenienza
- New Yale - Continente universitario
- Professione
- Docente Universitario
- Specializzazione
- Archeologia terrestre
- Motivo della visita
- Visita ad un collega
- Nome
- Jhob Crhistiansen
Più che terminata, l'indagine parve ad Arthur interrotta sul nome dell'amico e dopo alcuni secondi di completo silenzio, la voce riprese a parlare mentre contemporaneamente una porta si apriva alla sua destra.
- Prego, professor Temple, segua il corridoio delimitato dalla riga gialla, grazie.
Un lieve senso d'allarme lo percorse: per quanto non fosse un viaggiatore abituale si rendeva conto che quella non era la procedura ordinaria.
- Cosa, cosa è avvenuto?
- Prego, professor Temple, segua il corridoio delimitato dalla riga gialla, grazie.
- Sono un libero cittadino della Confederazione ed esigo ...
- Prego, professor Temple, segua il corridoio delimitato dalla riga gialla, grazie.
- Senti coso - sibilò- io già non sopporto questa sorta di stupro elettronico ...
- Prego, professor Temple, segua il corridoio delimitato dalla riga gialla, grazie.
- All'inferno! - sbottò Arthur dandosi dello stupido per quel suo discutere con una voce sintetica e s'avviò coprendo con la rabbia il senso d'inquietudine.
Il corridoio giallo si snodava tra le corsie riservate agli immigrati accalcati in attesa dell'esame doganale. Tra i campi di forza, quella biblica moltitudine pulsava in attesa, come un grande animale ferito e sofferente, dopo un viaggio in condizioni subumane nei ponti inferiori dell'astronave. Arthur mitigò la propria rabbia con la consapevolezza della condizione privilegiata di turista, tanto che, giunto al termine del corridoio all'ingresso d'un ufficio, all'inquietudine s'accompagnava ormai l'indignazione.
Entrò deciso.

- S'accomodi, Professor Temple.
Un uomo sulla cinquantina dall'altro lato di una scrivania l'invitava a sedersi su una poltrona.
- Senta lei, io sono un libero cittadino della Confederazione e non intendo tollerare che la polizia privata di una compagnia mineraria qualsiasi, dopo avermi intimamente profanato nelle mie caratteristiche e nelle mie miserie - Cristo, va bene, lo ammetto, sono un essere transitorio e temporaneo, va bene? - mi ...
- Si calmi Professor Temple, e si sieda. Le chiedo scusa personalmente e a nome della Mines & Stars, ma ora si sieda.
Dopo un ulteriore attimo di indecisione Arthur si sedette.
- I nostri metodi di identificazione sono i metodi standard approvati dalla Confederazione e la nostra polizia opera sulla base dell'atto di concessione rilasciata della stessa Confederazione.
- Nell'interesse di chi? Della Confederazione o della Compagnia?
- Su Emerald, professor Temple, i due interessi coincidono.
- E cosa mi dice di quei poveri disgraziati.
- Gli immigrati?
- Già, come li ha definiti un vostro ispettore? Entusiasti, disperati, sognatori. Che ora se ne stanno lì, inquadrati come animali da macello, su questa sorta di Rupe Tarpea...
- Prego?
- Lasci perdere. Se ne stanno lì e ora i loro sogni, i loro ricordi, le loro ferite, il pulsare stesso di quel grumo di carne e sangue che sono, non conta nulla, nulla. È tutt'al più un fattore di rendimento per giudicare la loro qualità di carni da miniera. Voi non siete altro che un'estensione meccanico-contabile di un consiglio di amministrazione. E questo sarebbe l'interesse della Confederazione? Dell'umanità? Ma si rende conto di quanta forza vitale si disperde scaraventata già da questa rupe?
- Non siamo così orribili, professor Temple.
- Infatti, è vero. Sant'Iddio, siete solo realisti, tragicamente realisti da compromettere tutte quelle possibilità.
E la sua indignazione si spense nel vago gesto rivolto oltre la porta.
- Lei è un archeologo, professor Temple, uno studioso. Pensi alle memorie dei suoi banchi e lasci a noi, individui poco raccomandabili, le miserie quotidiane - Arthur represse una dura risposta - Lasci invece che le dica il motivo per il quale l'abbiamo convocata non appena è stato identificato. Lei ha dichiarato di essere giunto su Emerald per incontrare il professor Crhistiansen, un suo collega.
- Esatto.
- Ebbene, professor Temple, benché lei abbia or ora espresso un giudizio così poco lusinghiero sui nostri sistemi di identificazione e controllo, che a quanto mi è parso di capire giudica eccessivamente, come dire, polizieschi, debbo informarla che il professor Crhistiansen è scomparso senza lasciare alcuna traccia di sé da circa tre mesi, tempo di Emerald, si intende.
- Come ... scomparso?
- Il Professor Crhistiansen godeva come lei di un permesso di soggiorno turistico, professore, e pertanto al di là del segnalatore radio subcutaneo non era tenuto ad alcun altro sistema di identificazione e ricerca. Per quanto ne sappiamo si era recato
nella regione di Aither...
- Aither?
- Si, è una regione dall'altra parte di Pangea, sulla costa orientale dell'emisfero australe. Una costa molto frastagliata ricca di scogliere e fiordi.
- Chronos fabbrica nel seno di Aither l'uovo da cui nasce Phanes ... - borbottò socchiudendo gli occhi Arthur
- Dice?
- Niente, solo memorie che escono dai miei banchi.
- La zona è estremamente pericolosa sia perché in buona parte poco conosciuta e sia perché soggetta, come del resto tutta la costa orientale, a violente tempeste, cicloni ed altre amenità del genere.
- Ma perché si è recato in quel posto?
- Questo, mio caro professore, non siamo in grado di dirglielo perché, per quanto pensiate male di noi, il professor Crhistiansen e lei, nessuno di voi è tenuto a dirci perché si reca in questo o quel luogo di Emerald. Certo è che una volta usciti dalle aree delimitate dalla Compagnia, non si gode più della sua protezione complessiva.
- La regione di Aither è fuori delle aree della compagnia?
- I nostri insediamenti sono al momento tutti sul lato occidentale della dorsale di Pangea, principalmente per il fattore climatico, ma è comunque possibile raggiungere la costa orientale con qualche trasportatore indipendente. Ce ne sono molti a Emerald City con le loro vecchie carrette. Il Professor Crhistiansen aveva affittata quella di un certo Klaus Berensky, un tipo esperto della costa orientale.
- Cos'è successo?
- Non lo sappiano, circa tre mesi fa, come le ho detto, sia il suo segnalatore radio che quello del Berensky hanno cessato di trasmettere il segnale.
- Non potrebbero essersi guastati?
- Contemporaneamente? E comunque non sono stati neanche estratti, questo avrebbe causato la variazione della frequenza del segnale. Hanno semplicemente cessato di trasmettere.
- Come è possibile?
L'uomo alzò le spalle:
- Allo stato non ci sono spiegazioni. La compagnia ha inviato una spedizione di ricerca ma senza alcun risultato: del suo collega e della sua guida non è stata trovata alcuna traccia.
- Capisco.
- Cosa intende fare, professor Temple?
- Affittare un mezzo e raggiungere la regione di Aither.
L'uomo sorrise.
- La Compagnia, oltre che avvisarla, non può fare altro, non può impedirle di porre a repentaglio la sua vita. L'informo comunque che quella del suo collega è la settima scomparsa recente avvenuta in quella zona. Se ha ancora intenzione di continuare, buona fortuna professore.

Il pub degli indipendenti era ricavato in un tozzo fabbricato in disuso, ai margini dello spazioporto, tra i giganteschi magazzini dei materiali stoccati in attesa dei carghi spaziali che li avrebbero trasportati in ogni angolo della Confederazione. Arthur ebbe l'impressione d'entrare sul set d'un oleo d'avventura per ragazzi. Soffuse e calde luci direzionali offrivano tra la penombra tutta una sorta di quadretti rappresentanti la summa dei luoghi comuni sui quegli uomini di frontiera, comunque uomini "veri", comunque indolenti guerrieri a riposo.
- Scusi - fece Arthur rivolto ad un ometto calvo in giubbotto in fintocuoio nero ed un'evidente fintopelle mal applicata sul lato sinistro del volto - è qui che si può ingaggiare una guida?
L'uomo lo scrutò sfacciatamente con i suoi occhietti troppo distanziati e quindi, volgendo il capo verso l'interno della grande sala, quasi gridò:
- Ehi! C'è un rainbowed che cerca una carretta.
Tutti i volti si volsero verso Arthur che si sentì soppesato.
- Sono Arthur Temple di New ...
- Dove? - un uomo di dimensioni ciclopiche, dalla barba e dalla capigliatura leonine, stravaccato su di una poltrona ad aria, l'interruppe.
- ... Yale - riprese interdetto - Cerco un mezzo da affittare ed una guida ...
- Questo l'abbiamo capito - riprese brusco l'uomo - Dove vuoi andare, reinbowed?
- Nella regione di Aither.
Come d'incanto tutti gli sguardi l'abbandonarono e quegli uomini ripresero le occupazioni appena interrotte.
- Ma, cos'è successo? - chiese Arthur all'omino calvo che s'era voltato di spalle.
- Senti, amico - rispose l'uomo girando solo per un attimo il capo - Avrai bisogno di molti crediti per trovare qualcuno tanto disperato da accettare di accompagnarti. Non so perché vieni su Emerald, ma ti assicuro che ci sono metodi meno complicati per farla finita.
- Perché vuoi andare nell'Aither?
Una voce femminile gli fece voltare il capo. Una giovane donna dai capelli chiari tagliati cortissimi, dallo sguardo insolitamente deciso su lineamenti così delicati, in tuta da lavoro, gli si era avvicinata.
- Cerco un amico che è scomparso in quella zona.
- Sono in molti ad essere scomparsi da quelle parti.
- Si chiama Jhob Crhistiansen, è un professore di ...
- Hai pescato il jolly, reinbowed, hai trovato la tua guida.
- Lei?
- Si e non discutere né di prezzo né di altro: non ne troverai un'altra.
- Per me va bene, ma perché, cosa c'è che non va?
- Noi indipendenti siamo gente concreta, reimbowed...
- Mi chiamo Arthur Temple
- Arthur. Dopo i cinque anni del contratto con la Compagnia non rinunciamo a crediti, alloggi, mensa e spacci dei miners per rimetterci la buccia. Corriamo i nostri rischi, questo si, ma per scovare un buon giacimento da rivendere alla compagnia per una montagna di crediti. Ho intenzione di invecchiare a New Paris, io.
- Ma perché è così pericolosa la regione di Aither?
- Pericoli ce ne sono un po' ovunque fuori degli insediamenti della compagnia, e questi sono nel conto. Ma ad Aither nel giro di due anni sono svanite nel nulla sette carrette e, credimi, era tutta gente esperta.
- Come mai ...?
- Ingrid
- Ingrid, come mai lei è disposta ad accompagnarmi?
- Klaus, la guida del suo reinbowed, è mio amico.