fant)a(smatico - anno XXVIII - n.120 
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Gario Zappi
 
HORROR VACUI (1997)
 
I
musica, in questo mondo biondo-plastica
non certo vaporata, tordo dall'ala trafitta e porte
serrate, agro il tempo raffermo, un fremito
l'aria: e non c'è scampo allo specchio circon-
flesso:

II
s'appiglia a svanite eventualità, minute lacerazioni e
voci rauche, asindoti distorti, tarla
le passioni pregresse, sopprime
le possibilità: "Perché di là non si sono ancora
accorti del Tempo che sfugge negli anfratti, nelle
screpolature del
così aliano i falchi sulla Casa del Tiglio, rivive
la tua voce al focolare e, trafitti

III
quasi incerto l'itinerario del compianto, come dilegua
al frangersi greve dei flutti l'irrisoria sequela
degli eventi: e il Tempo è nullo. Ora Proteo occhieggia
tra le righe come al cielo la vita troncata, al sereno
di un volto svanito il tepore;

IV
perché è vero che questo non sono quasi più
io; se poi, in bilico, recedo all'insperato tratto
di corda acuta, uncino od obolo
che mi separa, se poi impluvia sull'anima
rescissa e disusata, è quasi vero che
permane nello sguardo il calco di gesso
della voce